Sintomi e QTlungo: a cosa sono correlati?

Fonte: Pediatrics International, 8 Aprile 2013
doi: 10.1111/ped.12107

La LQTS (Sindrome del QT lungo) è una delle principali cause di morte cardiaca improvvisa aritmica nella popolazione pediatrica.
Esistono, tuttavia, dei fattori di rischio predittori di insorgenza/presenza di sintomi correlati alla LQTS (sindrome del QT lungo)? Per rispondere a questa domanda il Dott. Ninomiya ed i suoi colleghi hanno seguito 146 pazienti con sindrome del QT lungo (Maschi:Femmine = 72:74) tra aprile 2005 e agosto 2012: 103 scoperti con screening scolastico, di cui 15 soggetti sintomatici.
L’analisi dei dati ha evidenziato che i fattori dei valori QTc più elevati di (p=0,01) i fattori di rischio per comparsa frequente di sintomi dopo la diagnosi erano la presenza della pregressa storia di sintomi correlabili alla LQTS (p=0.04) e più lunghi periodi di follow-up (p=0.03). Inoltre, dai dati raccolti in questo studio, l’unico fattore di rischio per comparsa frequente di sintomi dopo la diagnosi è la scarsa compliance¹  (p=0,02) mentre il solo fattore di rischio per comparsa di sintomi è il prolungamento dei periodi di follow-up (p=0.04), con un tempo medio per la comparsa dei sintomi dopo la diagnosi di 3,1 ± 2,7 anni (0,1-7,1 anni).
Appare quindi chiaro che una buona conformità con la terapia è essenziale per prevenire episodi ricorrenti, ma sembra altrettanto evidente che sia necessaria una nuova strategia per riuscire a seguire i soggetti in esame per lungo tempo.

¹ Nel linguaggio medico si definisce Compliance il grado, o livello, di collaborazione che il paziente presta nel seguire più o meno scrupolosamente le prescrizioni del medico curante all’assunzione di farmaci (fonte: vocabolario Treccani).